Riceviamo e pubblichiamo: considerazioni post elezioni di Concetta Amella
Elezioni comunali 2014 straordinarie.
Innanzitutto, perché mai nella storia del paese si è registrata la presenza di tre compagini politiche.
In secondo luogo, perché mai si è vista la presenza di un candidato sindaco donna, anzi di due.
In terzo luogo, perché mai come in questa tornata elettorale si è manifestata la voglia di un cambiamento che veda protagonista un nuovo movimento. Ma, procediamo con ordine nell’analisi. Fa riflettere il fatto che si sia dovuto arrivare alle quote rosa (ad una quota femminile minima all’interno di organi elettivi), per vederne candidare alcune come sindaco altre consigliere. La presenza femminile all’interno di amministrazioni pubbliche dovrebbe essere ovvia, così come lo è quella maschile. Una donna deve sapere di potere essere protagonista della vita politica, della vita professionale, della vita sociale e della vita familiare, e deve essere consapevole di poter essere tutto questo, con naturalezza e successo. Non si può quindi raccontare di una rivoluzione che consolida il cammino del nostro Paese verso una maggiore presenza femminile in politica.
Il merito della svolta non si deve agli italiani in generale nè in particolare ai sambiagesi che non hanno premiato le donne (faccio naturalmente riferimento alle candidate sindaco)— non scrivendo i loro nomi neppure come consigliere, ma ad una legge che le pone come presenza di genere e poco importa che tanti elettori ignoravano (nel caso delle elezioni europee) che la terza preferenza dovesse essere diversa quanto a genere per l’appunto del candidato (pena l’annullamento). Ma, la sottoscritta non è delusa dagli esiti delle elezioni. Anzi. E’ un risultato lusinghiero. È un segnale importante nel Paese del femminicidio, dove le donne fanno ancora troppa fatica e la parola opportunità è un miraggio, vedere 8 consiglieri donne elette (e due donne che lo avrebbero meritato, se qualcuno si fosse ricordato di votarle anche come tali,) che titilla il mio compiacimento femminile ed il mio narcisismo. Ma i conti non tornano comunque. Nonostante la presenza del M5S che di fatto ha sconfitto il PD, è stato eletto un sindaco (Santino non me ne volere) che ha sancito l’assenza di un ricambio generazionale e di una svolta che non è avvenuta. Santino, Angelo, i due Salvatore, Andrea sono dei veterani della politica locale, che con la loro elezione dimostrano da parte dei concittadini un interesse piuttosto alto nei confronti delle singole candidature che in un’ottica più collegiale. Il voto al centro destra di Santino Sabella, contrariamente a quanto accaduto nel resto dell’Italia o in altri comuni, con il trionfo di Renzi, ridimensionamento di Grillo o la delusione di Berlusconi, è un successo numerico (si guardi alle percentuali 45,56% e ai voti 1031) ma anche e soprattutto geografico, frutto di fedeltà politica (anche questa in controtendenza) e di una proposta concreta ed in linea probabilmente con le richieste dei cittadini che li hanno premiati.
Articolo di Concetta Amella