In questi giorni, nella frenesia del montaggio, i leitmotiv sono svariati e legati necessariamente alla manifestazione che prenderà il via, come d’altronde ogni anno, il giorno di Pasqua. Andando in giro per le vie sambiagesi molte sono le opinioni e le riflessioni costruttive e propositive o finanche distruttive e fuorvianti. Molte e varie le opinioni dei cittadini sulla bellezza/bruttezza, sulla manifattura curata o scempia, sulla qualità eccelsa o scarsa, sullo stile piacente e non dei madunnara/signurara. Quest’anno, più dei pregressi, si parla sempre con più insistenza della difficoltà economica e talvolta organizzativa di questa “enorme”, per il Comune sambiagese, manifestazione religioso/culturale/iconografica/folkloristica. Va ricordato che i due anni precedenti la manifestazione è stata sovvenzionata dalla Regione (Comunità europea) e in parte dal Comune di San Biagio Platani, di conseguenza le difficoltà economiche, viste le grasse cifre non si son sentite. Quest’anno l’amministrazione, nonostante le grandi difficoltà economico/gestionali della macchina amministrativa, è riuscita a sovvenzionare in parte la manifestazione 2016 coadiuvata ed aiutata da alcuni Sponsor, dal Comitato dei commercianti e da altre figure che hanno svolto un ruolo fattivo per la riuscita. Diciamo che l’edizione 2016, come si dice in gergo: “l’abbiamo portata a casa”. Però, bisogna sempre portarsi avanti e pensare che il “mese pasquale” è una risorsa per TUTTA la cittadinanza sambiagese e non; forse bisognerebbe progettare, collaborare, programmare per gli anni venturi?! Un’altra domanda, quindi, sorge spontanea (vista l’annuale problematica economica gravante sempre di più la comunità sambiagese):

FORSE E ARRIVATO IL MOMENTO DI PRIVATIZZARE LA MANIFESTAZIONE “ARCHI DI PASQUA”?

Apriremo un sondaggio (NELLA HOME DI QUESTO PORTALE), non ha assolutamente la presunzione o la utopica intenzione di esser un dato di fatto, solamente un modo INFORMALE di sondare l’umor sambiagese su questa questione a dir poco spigolosa.